Al piano terra si trova stanza dove viene proiettato un video sul trenino azzurro, cioè sul caratteristico convoglio colorato che portava i passeggeri lungo la tratta di 51 km. Poi, proseguendo, c'è l'esposizione di fotografie d'epoca e pezzi autentici, come i fanali delle locomotive e i telefoni delle stazioni. Si può ammirare la piattina, un particolare veicolo utilizzato lungo le rotaie per verificare che il percorso non avesse ostacoli prima di dare l'OK per la partenza del treno. È proprio quello originale utilizzato fin dagli anni venti, consumato dall'uso e dal tempo.

Sulle scale che salgono, al primo piano, si può vedere una mappa che raccoglie tutte le tappe lungo la ferrovia.

Giunti al primo piano, si trova una sala che racconta i bozzetti e i sogni dei progettisti, e mostra come siano stati costruiti i viadotti che congiungono i monti.

Nella sala dedicata a Paolo Basler, primo progettista e poi direttore della ferrovia, ci sono altri cimeli, come il telefono portatile Morse, il numeratore per biglietti e i biglietti stessi. Oltre a ciò ci sono riproduzioni di documenti e fotografie che ritraggono Basler, e un baule ritrovato nella sua abitazione, situata lungo la tratta ferroviaria. Al centro della sala ci sono i sedili in legno originali del treno.

L'ultima sala è dedicata agli incontri e le conferenze sulla mobilità dolce; è messo in mostra anche il premio che il sentiero dell'ex ferrovia Spoleto-Norcia ha ricevuto agli European Greenways Award, come Promising greenway project.